Politica Estera: Le Scuse di Biden per la Sua Performance nel Dibattito con Trump

Il recente dibattito tra Joe Biden e Donald Trump ha suscitato grande preoccupazione all’interno del Partito Democratico, con la performance del presidente statunitense che ha deluso molti. Biden ha attribuito il suo flop a una combinazione di stanchezza e jet lag accumulato durante i suoi viaggi diplomatici in Europa e al G7 in Italia. Secondo Biden, il viaggio intensivo “non è stato molto intelligente” e ha contribuito a farlo quasi addormentare sul palco.

Tuttavia, questa giustificazione ha sollevato dubbi. Secondo la BBC, Biden è tornato a Washington il 15 giugno, ben due settimane prima del dibattito del 27 giugno, il che rende improbabile che il jet lag fosse l’unica causa della sua performance deludente.

In risposta alla crescente preoccupazione pubblica e all’interno del Partito Democratico, la Casa Bianca ha escluso l’idea di sottoporre Biden a test cognitivi, affermando che non è necessario e che il presidente non soffre di Alzheimer o demenza senile. Karine Jean-Pierre, portavoce della Casa Bianca, ha dichiarato che non ci sono motivi per tali test, sottolineando che è stato presentato un rapporto annuale dettagliato sulla salute di Biden.

Nonostante le rassicurazioni della Casa Bianca, la pressione su Biden continua a salire. Il deputato democratico texano Lloyd Doggett è tra coloro che hanno chiesto esplicitamente al presidente di ritirarsi dalla corsa presidenziale. Doggett ha paragonato la situazione a quella di Lyndon Johnson, suggerendo che Biden dovrebbe fare una scelta simile per il bene del Paese.

Anche i media hanno amplificato il dibattito sulla salute e sulla capacità di Biden di guidare il paese. La CNN ha evidenziato che il presidente deve fare di più per calmare le preoccupazioni dei democratici, mentre il New York Times ha esortato Biden ad abbandonare la corsa per il bene della nazione. Bob Woodward del Washington Post ha descritto la performance di Biden come una “bomba politica all’idrogeno”, sottolineando la gravità della situazione.

Attualmente, nonostante le pressioni crescenti, Biden ha dichiarato di non avere intenzione di ritirarsi. Tuttavia, la situazione potrebbe evolversi rapidamente. In caso di un possibile ritiro di Biden, la vicepresidente Kamala Harris appare come la sostituta più probabile. Inoltre, una significativa parte dell’elettorato liberal spera in una candidatura dell’ex first lady Michelle Obama, che rappresenta un’alternativa molto apprezzata.

In sintesi, la scarsa performance di Biden nel dibattito con Trump ha scatenato una serie di reazioni e preoccupazioni sia all’interno del Partito Democratico che tra il pubblico. La gestione della situazione e le future decisioni di Biden saranno cruciali per determinare l’andamento della campagna presidenziale e la stabilità del partito.

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